53 anni di Carnevale  

azz.gif Un ventennio di indagini archeologiche e di scavi di superficie hanno ricostruito la storia "perduta" del lembo di territorio compreso tra le Cerbaie e l'antico alveo del lago di Bientina. L'apertura di un Museo ad Orentano, nei locali del vecchio Teatro, organizzata e gestita dal Comune di Castelfranco di Sotto (Pi) con il contributo della Soprintendenza Archeologica per la Toscana e voluta fortemente dal Sindaco Graziano Turini che ringraziamo, ha permesso di rendere visibile al pubblico un patrimonio di grande interesse archeologico. Strumenti in pietra, ceramiche, metalli, monete rappresentano la testimonianza della presenza di gruppi umani, che dal paleolitico inferiore fino al IV-V secolo d.C., si stanziarono nella zona compresa fra il  margine orientale della piana, attraversata da un ramo del fiume  Serchio, ed i rilievi collinari che la circondano. Il Museo e' inoltre arricchito da pannelli didattici e plastici ricostruttivi che aiutano a comprendere l'evoluzione della storia piu' antica del territorio di Orentano.

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Organizzazione Ente Carnevale di Orentano  con il Patrocinio del Comune di Castelfranco di Sotto (Pisa)
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Eta' Romana - suggestivi manufatti ritrovati nello scavo di un importante tracciato stradale e di un ponte - costruito su un ramo dell'Auser - impiantato su pile ancora in buona parte conservate, testimoniano la notevole attivita' di lavorazione del legname e l'uso di cavalcature.
Le ceramiche indicano lo sfruttamento del tracciato dall'eta' Augustea al IV secolo d.C., periodo di insediamento romano nella piana dell'Auser. Infine le capanne di pastori scoperte ad Orentano (Corte Carletti) e ricostruite all'interno della mostra.
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Paleolitico - La prima sezione della mostra, dedicata alla Preistoria, illustra l'industria litica dai semplici strumenti in pietra scheggiati del Paleolitico Inferiore appartenenti a "Homo Erectus",alle punte, raschiatoi e coltelli elaborati nel Paleolitico Medio dall'uomo di Neanderthal, vissuto dai 120 ai 40 mila anni fa.
Del Paleolitico Superiore sono degli strumenti in pietra piu' complessi elaborati da "Homo Sapiens Sapiens, provenienti da numerosi insediamenti precari situati sulle propaggini delle Cerbaie.

 

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Neolitico -Questo periodo e' testimoniato dal ritrovamento di strumenti in ossidiana, da una splendida ascia in pietra levigata e da punte di freccia di raffinata tecnologia.
Eta' del Bronzo -
Da un minuscolo insediamento di poche capanne, posto sul pendio che guarda la piana, provengono alcuni frammenti ceramici utilizzati da un gruppo di pastori durante i soggiorni stagionali. In questo territorio ancora selvaggio si colloca il ritrovamento dello scheletro, pressoche' integro, di una donna adulta morta nel 1200 a.C., ricomposto nella mostra
Eta' Etrusca - in questo periodo, tra il IX e il V secolo a. C., lungo i rami dell'Auser  (antico nome del Serchio) si assiste ad un considerevole aumento degli insediamenti umani. I reperti provengono dall'abitato di Ponte Gini, riportato alla luce dagli scavi della Soprintendenza Archeologica tra il 1983-86. Significative testimonianze di questo periodo sono: monili in bronzo e pasta vitrea, monete, strumenti d'uso, anfore vinarie e vasellame fine da mensa.

 

 

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